E’ idea diffusa, dalla tarda antichità ad oggi, che nel momento del trapasso l’anima, o lo spirito vitale, dopo un periodo di incubazione, passi o trasmigri in un nuovo essere umano, oppure in un animale…e a volte persino in una pianta. I greci la chiamavano metempsicosi alludendo proprio al transito, al viaggio che si compie da un corpo all’altro. Non era solo credenza della Grecia classica (ne parla anche Pitagora) ma di tante altre dottrine di varie civiltà.
Ci piace pensare che nella storia che vede protagoniste la ragazza di Roma e la volpe, non a caso ribattezzata “Amore”, ci siano tutti gli elementi di questo ciclico eterno ritorno. Chi era la ragazza prima di nascere? E chi era la volpe Amore prima di essere una volpe? Nell’infinito calcolo delle possibilità non si può escludere il destino, quell’andare verso qualcosa che ci aspetta; o ancora meglio compiere il proprio ciclo di esistenza.
La volpe Amore ama la sua amica e la letteratura. Amore è una grande energia universale, la più potente dell’universo, ed è proprio legata al destino, al karma, a ciò che fummo e a ciò che saremo. Forse quest’incontro, apparentemente casuale, non poteva non avvenire se non nel nome dell’Amore, L’Amor che tutto move.
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