Anni 70, Generazione Rock. Un libro che racconta cosa ascoltare e cosa salvare di quel decennio
Ci siamo formati negli Anni Settanta. Siamo partiti da lì. A cercare di capire, curiosando quà e là, senza una precisa direzione, attenti però a qualificare già da subito ciò che era buono ascoltare e leggere. Leggere soprattutto, informarsi per essere in grado di dialogare con chi certamente ne sapeva di più. Che bello apprendere cose nuove. Che libri leggere? Era una domanda ricorrente. Per la musica era più facile: si fa prima a capire cosa scegliere.
Così arrivano i primi dischi da comprare, ancora non c’è una radio dove trasmetterli, ma ben presto tutto cambia. Pochi anni e si è già proiettati verso qualcosa che non avrà un punto di arrivo. Alle prime radio libere e ci si trova sintonizzati, poi operativi e quindi propositivi. Una collina a metà tra la provincia di Lecco e Milano lancia un segnale verso la pianura, arrivando fino a Mantova e Cremona. Al primo concerto organizzato arrivano persone da quelle province. La radio è un potente mezzo di comunicazione, molto libero. Ci si forma.
Il passo successivo è arrivare a scrivere su qualche rivista. Si comincia con Re Nudo, Quotidiano dei Lavoratori, Alta Fedeltà, Tutto Musica, i quotidiani La Provincia e infine L’Unità. Nel frattempo arrivano le prime collaborazioni con le Enciclopedie, quella del Rock Italiano per Arcana, per De Agostini, Curcio, Baldini & Castoldi e Zanichelli.
Nel 2005 arriva il primo libro e non poteva essere che Anni 70 Generazione Rock, a distanza di oltre dieci anni quel libro prende nuova vita e viene ripubblicato da Arcana. Un libro che nasce dall’idea di mettere in ordine date, avvenimenti e nomi che hanno caratterizzato concerti e i vari Festival Pop. Elencare date e avvenimenti non è stato facile, ci abbiamo solo provato, senza la pretesa di essere esaustivi. Niente di definitivo, anzi, di lacune se ne troveranno tante, anche perché sussistono molte incognite tra le presenze di artisti annunciati a programma con quelli che realmente hanno suonato nei vari festival pop. Non una semplice classificazione però, abbiamo aggiunto commenti dei giornali d’epoca su fatti e accadimenti che hanno caratterizzato alcuni eventi importanti, per meglio catturare il clima di allora, evidenziando le condizioni in cui operavano i musicisti, indicando i posti dove si è suonato, le immancabili contestazioni per entrare gratis, gli organizzatori e il pubblico, protagonista a sua volta.
Un dei capitoli riguarda la stampa giovanile. Non c’è come riprendere in mano una rivista d’epoca per sentirsi trascinati di getto nel passato, ai tempi in cui si osservavano per la prima volta le immagini dei nostri miti. Non c’era modo di vederli altrove. La folta chioma riccioluta e bionda di Ian Anderson, i fantasiosi travestimenti di Peter Gabriel, ma anche quelli degli Osanna e Battiato con le facce dipinte. Si comprava Ciao Amici, Qui Giovani e Ciao 2001, mentre Super Sound era più difficile da trovare. Poi scoprimmo i mensili Muzak e Gong, portatori di un nuovo modo di ascoltare e scoprire la musica, con servizi ad ampio respiro, belle foto e nuovi stili musicali da scoprire. Stampa specializzata tenuta in alta considerazione sia dal pubblico che dagli artisti che rispondevano con forza alle critiche attraverso lettere al giornale.
Un capitolo è dedicato alle radio libere che all’inizio hanno davvero fatto sperare in qualcosa di nuovo, di incredibilmente creativo. Ogni paese aveva la sua radio, sembrava tutto così facile, poi le cose sono cambiate: la troppa improvvisazione e l’inesperienza ha decretato la fine delle radio libere. In questa nuova edizione il capitolo è stato molto rivisto e aggiornato. Per esempio si è aggiunto un capitoletto dedicato a Radio Montevecchia, da dove, per chi scrive, tutto è iniziato. Da una trasmissione chiamata Musica elettronica e Contemporanea parte l’idea di proporre concerti. Due edizioni, 1978 e 1979, al Teatrino della Villa Reale di Monza. Partecipano, tra gli altri, Battiato e Stratos.
Parte portante del libro è quella sui protagonisti. Un lungo capitolo coinvolge e interroga molti artisti e operatori che hanno vissuto in prima persona quegli anni. Alcuni di loro non ci sono già più, da Marcello Vento a Rodolfo Maltese e Bambi Fossati, lo straordinario chitarrista che capitanava i Garybaldi, gruppo genovese che vanta la più bella copertina disco di tutto il pop italiano anni Settanta. Chi non ricorda la Valentina disegnata appositamente da Crepax per il disco Nuda? E a proposito di dischi un capitolo raccoglie i migliori, quelli da avere assolutamente, separando italiani e stranieri. Una classifica decisamente soggettiva. Infine un nuovo capitolo rispetto alla prima edizione: Cosa salvare dei Settanta. Una scusa per tornare a far parlare operatori e artisti. Partecipano una trentina di voci, da Susanna Schimperna a Alberto Radius, Enzo Vita del Rovescio della Medaglia, Arturo Stalteri, Fabio Cinti, Juri Camisasca, Lino Capra Vaccina.
Giordano Casiraghi è giornalista e scrittore. Inizia a collaborare con Radio Montevecchia e Re Nudo. Negli anni 70 organizza rassegne musicali al Teatrino Villa Reale di Monza. È produttore discografico degli album di Bambi Fossati e Garybaldi e della collana di musica strumentale Desert Rain. Collabora per un decennio coi mensili Alta Fedeltà e Tutto Musica. Partecipa al Dizionario Pop Rock Zanichelli edizioni 2013-2014-2015. È autore dei libri Anni ’70 Generazione Rock (Editori Riuniti, 2005 – Arcana, 2018) e Che musica a Milano (Zona editore, 2014).
Giordano Casiraghi.
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