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Pubblica amministrazione trasparente, in vigore l’accesso civico generalizzato

La Pubblica Amministrazione e il cittadino sono sempre più vicini, grazie ad una serie di strumenti di trasparenza che consentono un controllo sui risultati dell’azione amministrativa. E’ il caso dell’accesso civico generalizzato in materia di appalti, che nella giurisprudenza amministrativa consente anche a coloro che non sono portatori diretti di interesse, di potere verificare la reale efficacia dell’azione amministrativa-. Una recente sentenza del Consiglio di Stato (la n. 3780 del 2019) ha chiarito ancora meglio i contorni di questo nuovo strumento a disposizione dei cittadini, rilevando che “ con riferimento alla procedure di appalto, la possibilità di accesso civico, una volta che la gara sia conclusa e viene perciò meno la tutela della par condicio dei concorrenti, non risponde soltanto a canoni di controllo diffuso sul perseguimento dei compiti istituzionali, ma anche a precise esigenze di rafforzamento dell’ammissibilità dell’accesso civico, esigenza particolare avvertita a livello europeo per rendere più trasparenti gli appalti pubblici. Questa sentenza è il frutto di un orientamento giurisprudenziale che, per altro, pone anche dei limiti e rileva critiche, in particolare ove lo scopo di colui che fa l’accesso non sia mosso da esigenze di verifica del meccanismo degli appalti pubblici, ma sulla necessità di attivare modalità di concorrenza. L’accesso civico –
che si distingue in semplice e generalizzato – consente a chiunque di accedere a dati, documenti e informazioni delle pubbliche amministrazioni senza necessità di dimostrare un interesse specifico. L’accesso civico semplice, sulla scia del famoso “accesso agli atti” consente a chiunque di richiedere documenti o informazioni che le amministrazioni hanno comunque obbligo di pubblicare nella sezione “Amministrazione trasparente” dei propri siti istituzionali; mentre l’accesso civico generalizzato (altrimenti detto accesso FOIA) consente, sempre e a chiunque, la richiesta di dati e documenti ulteriori rispetto a quelli che le amministrazioni sono obbligate a pubblicare. Procede, sia pure tra mille difficoltà, il processo di trasparenza all’interno delle pubbliche amministrazioni. Si tratta di un passaggio fondamentale, diremmo obbligato, per adeguare lo standard della burocrazia italiana alle sollecitazioni che
provengono dall’Europa.

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