Disastro ambientale in Siberia: 20 mila tonnellate di combustibile diesel e lubrificanti nel fiume Ambarnaya in Siberia
Lo scorso 29 maggio si è verificato il secondo più grave incidente del genere nella storia della Russia moderna, in termini di volume di sostanze tossiche fuoriuscite, ha spiegato l’esperto del Wwf Aleksei Knizhnikov. In seguito a un calo di pressione in una centrale termo-elettrica presso Norilsk, 300 km oltre il Circolo polare, 20mila tonnellate di combustibile diesel e lubrificanti sono fuoriusciti da una cisterna: 15mila tonnellate si sono riversate nel fiume Ambarnaja, 6.000 sono state assorbite dal terreno.
Mercoledì, durante una videoconferenza in diretta tv, Putin ha fortemente criticato il capo della filiale di Nornickel, Sergei Lipin, che possiede la centrale elettrica, NTEK, dopo che i funzionari hanno dichiarato che la società non ha denunciato l’incidente.
“Perché le agenzie governative lo hanno scoperto solo due giorni dopo il fatto? “Lo devo scoprire dai social?”
L’impianto è gestito da una divisione di Nornickel, le cui fabbriche nell’area hanno reso la città uno dei luoghi più fortemente inquinati della Terra. Dichiarato lo stato di emergenza, Nornickel ha dichiarato che NTEK ha riferito cosa è successo in modo “tempestivo e corretto”.
Il governatore della regione di Krasnoyarsk, dove si trova Norilsk, ha detto a Putin di aver appreso della situazione reale domenica dopo che “le informazioni allarmanti sono apparse sui social media”. Il comitato investigativo russo, che si occupa di gravi crimini, ha annunciato di aver avviato tre indagini penali sull’incidente e di aver arrestato un impiegato della centrale elettrica. La ragione esatta della perdita deve ancora essere stabilita, ma una dichiarazione della società Norilsk Nickel, che gestisce il sito suggerisce che la fori uscita potrebbe essere stata causata dal collasso del permafrost. “A causa dell’improvvisa subsidenza dei supporti che hanno funzionato per oltre 30 anni senza problemi, il serbatoio di stoccaggio del carburante diesel è stato danneggiato, causando una perdita di carburante”,
In sostanza avrebbero ceduto pilastri finora, sostenuti dalla terra gelata. Hanno resistito per decenni senza problemi, dichiarano i proprietari dell’impianto. E ora ci vorranno decenni per sanificare il fiume, che nelle fotografie pubblicate sui social dai residenti, o scattate dal satellite, appare soffocato da gigantesche chiazze rosse e viola.
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