
La proposta di referendum confermativo depositata lo scorso 10 gennaio contro il taglio del numero dei parlamentari. La proposta era stata firmata da 71 senatori, 7 in più del numero minimo richiesto di 64.
Dopo la vittoria del sì al referendum saranno modificate diverse norme costituzionali. La riforma è composta da quattro articoli:
- L’articolo 1 modifica l’articolo 56 della costituzione e prevede la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400, di cui otto eletti nella circoscrizione estero al posto degli attuali dodici.
- L’articolo 2 modifica l’articolo 57 della costituzione e taglia il numero dei senatori da 315 a 200, di cui quattro eletti all’estero, invece degli attuali sei. Lo stesso articolo prevede che il numero minimo di senatori eletti in ciascuna regione si abbassi da sette a tre e prevede che le province autonome di Trento e Bolzano siano equiparate alle regioni, ciascuna avente diritto a tre seggi. La ripartizione dei seggi tra le regioni o le province autonome avviene in proporzione alla loro popolazione, in base ai numeri dell’ultimo censimento generale.
- L’articolo 3 fissa a cinque il numero complessivo dei senatori a vita in carica nominati dal presidente della repubblica
- L’articolo 4 disciplina l’entrata in vigore delle nuove disposizioni di legge stabilendo che esse si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle camere successiva alla data di entrata in vigore della legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.
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