Isolato il coronavirus a Roma. La sanità italiana ottiene un primato d’eccellenza

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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato questa mattina che i medici dell’ospedale Spallanzani di Roma hanno isolato il coronavirus. La scoperta, che verrà messa a disposizione della comunità scientifica internazionale, è decisiva e servirà per lo sviluppo del vaccino. I tempi sono stati rapidissimi, infatti a meno di 48 ore dalla diagnosi di positività per i primi due pazienti, i virologi dello Spallanzani sono riusciti ad isolare il virus. Si aprono “spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini, l’Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”, ha affermato il direttore scientifico dell’ospedale romano, Giuseppe Ippolito. “Ora il vaccino è più vicino”, ha aggiunto la direttrice del laboratorio di Virologia dell’Inmi Spallanzani, Maria Capobianchi.

La sequenza del virus denominato 2019-nCoV/Italy-INMI1, è stata già depositata nel database GenBank.

Ad oggi sono 23 le persone interessate dall’epidemia, provenienti da zone della Cina che sono state sottoposte ai test proprio all’ospedale Spallanzani. I pazienti sono stati tutti dimessi dopo l’esito negativo.

Ricordiamo che i coronavirus fanno parte di una famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal semplice raffreddore a infezioni più aggressive, come la Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS). Quest’ultima creò allarmi in tutto il mondo nel 2003 e l’epidemia, che infettò 8 mila persone, ebbe una mortalità del 10%. Secondo i quanto dichiarato da alcuni virologi, la sequenza virale di 2019-nCoV, il nuovo coronavirus è simile per oltre il 76% al DNA del virus della SARS.

Come si trasmette?
Il virus si trasmette attraverso:

  • la saliva, con tosse e starnuti;
  • per contatto delle mani che hanno toccato superfici contaminate dal virus con le mucose (occhi, naso, bocca)

Quali sono i sintomi?

  • Raffreddore;
  • febbre;
  • tosse secca;
  • mal di gola;
  • difficoltà respiratorie.

Nei casi più gravi la malattia progredisce e dalle prime via aeree raggiunge le strutture più interne dei polmoni, infiammandole e causando polmoniti anche molto gravi.

Come ridurre i rischi del contagio?

La prima regola, come suggeriscono gli esperti, è lavare spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un’alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E’ importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l’infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.

Se si avvertono dei sintomi sospetti è bene rivolgersi al medico, chiamare il numero verde 1500 ed evitare il contatto con i familiari, disinfettare gli oggetti toccati.

La scoperta odierna fa ben sperare che presto l’epidemia possa essere fermata, intanto basta essere un po’ più attenti, evitare situazioni a rischio e seguire le indicazioni fornite dagli esperti per evitare l’insorgere di fobie ingiustificate o atti di stupida intolleranza che purtroppo sono già avvenuti nei confronti di cittadini di origine cinese.  

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