La battaglia è dietro lo schermo, tra business e intrattenimento spopolano gli eSport

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Il mondo degli e-Sports è oggi un ecosistema dove convivono professionalità, competitività e tecnologia, business e intrattenimento. Una comunity (basti pensare che solo in Italia oltre 1,2 milioni  di spettatori tra i 16 e i 40 anni seguono gli e-sports ogni settimana, mentre di fedelissimi attivi quotidianamente se ne contano 350 mila) che richiama in tutto il mondo giovanissimi di ogni livello sociale, attratti dal mix di spettacolo e tecnologia che le gare offrono. L’ultima edizione della Milano Games Week, tanto per fare un esempio, ha registrato un vero e proprio bagno di folla.  I dati a livello mondiale sono davvero incredibili: si parla di oltre 450 milioni di persone, tra appassionati di video games e spettatori occasionali. Ma i dati sono destinati sensibilimente a crescere verso il 2022, con un giro d’affari stimato di oltre 1,1 miliardi di dollari. Un sistema produttivo composto dalle aziende (i produttori di console, gli editori e gli sviluppatori, gli sponsor) produttrici che realizzano fatturati straordinari. A queste bisogna aggiungere l’indotto composto da una serie di professionalità: sviluppatori, coach, event e social media manager, i cosiddetti shoutcaster (i commentatori ufficiali). Parte di questo mondo ruota attorno a titoli best seller come “Call of Duty”, League of Legends, Destiny 2, Super Smash Bros. o Fifa. Se i videogiocatori sono il pilastro dell’intero movimento, vi sono quindi altri personaggi da copertina che si celano dietro a improbabili nomi d’arte. Cicciogamer89, al secolo Mirko Alessandrini, 30 anni, romano con una predilezione per Fortnite, è un creator e influencer di eSports. «Nel mio lavoro – spiega – non faccio differenze tra i vari ruoli, perché chi fa questo mestiere deve essere versatile. Cambia solo il dettaglio: lo streamer si allena-giocando 12/13 ore al giorno e carica gli highlights delle sessioni di gioco sul proprio canale digitale per trasmetterle alla propria “fanbase”, che diventa un repository di contenuti; il creator, invece, crea dei veri e propri contenuti in diverse aree di interesse che possono spaziare, come nel mio caso, dalla cucina ai videogame, pubblicandoli online con regolarità». Youtube, Mixer, Caffeine, Facebook Gaming e altri: è qui che il mondo degli eSports vive e si alimenta.

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