Le “Sardine” si riversano nelle città italiane per la più grande protesta anti-Salvini 

0
410
img-2

Il movimento “Sardine” è nato in risposta alla volontà di Salvini di conquistare il potere in Emilia-Romagna, tradizionalmente di sinistra, in occasione delle prossime elezioni di gennaio. Mentre il leader della Lega si dirigeva a Bologna, un gruppo di residenti ha chiesto un flashmob  per opporsi a quella che gli organizzatori hanno definito la dura politica di divisione della destra. Dopo Bologna, Modena, Milano, Torino, Catania e altre città italiane, ieri,  14 dicembre, le Sardine sono arrivate a Roma. Niente striscioni o programmi ma una volontà dichiarata – quella di respingere i discorsi di odio e sovranisti incarnati dal leader della Lega Matteo Salvini.

 

In Piazza San Giovanni a Roma, le Sardine  hanno confermato il loro programma in sei  punti  per cambiare il linguaggio della politica:

 

  1. Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali  a fare politica anzichè fare campagna elettorale continuamente.
  2.  Pretendiamo che chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solo attraverso i canali istituzionali;
  3. Pretendiamo trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network sia economica sia comunicativa
  4. Pretendiamo che il mondo dell’informazione protegga, difenda e si avvicina alla verità e traduca questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti;
  5. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica in ogni sua forma e la violenza verbale venga equiparata a quella fisica
  6. Chiediamo di ripensare al decreto sicurezza , c’è bisogno di leggi che non mettano al centro la paura ma il desiderio di costruire una società inclusiva.

“Noi nelle istituzioni vogliamo crederci e ci auguriamo che con il nostro contributo di cittadini la politica possa migliorarsi, politica è partecipazione” ha detto Mattia Santori, ideatore delle Sardine, davanti a 100.000 persone.

Comments are closed.