Scoop del Washington Post sugli “strani” movimenti di denaro della chiesa americana

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L’ex cardinale Theodore McCarrick, poi arcivescovo emerito di Washington, spretato lo scorso febbraio, a 89 anni, dalla congregazione per la Dottrina della fede perché riconosciuto colpevole di molestie sessuali nei confronti di minori e giovani seminaristi, avrebbe inviato a partire del 2001 assegni a persone tutte più o meno coinvolte nel valutare le accuse di cattiva condotta a suo carico. Lo rende noto il Washington Post, con uno scoop frutto di una accurata ricerca presso gli archivi finanziari della diocesi a cui apparteneva l’ex cardinale.

I soldi sarebbero partiti dall’Archbishop’s Special Fund, il fondo riservato che permetteva a McCarrick di spendere a suo insindacabile piacimento tutto il denaro frutto di donazioni e offerte dei fedeli più abbienti.

Destinatari degli assegni alti burocrati, consiglieri papali, importanti figure della nomenclatura vaticana, oltre che due Papi: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Il primo fu destinatario di circa 90 mila dollari. Il secondo nel maggio del 2005 ricevette un assegno di 250 mila dollari. Non si conosce l’utilizzo, da parte dei due Papi, dei fondi ricevuti che, secondo anche quanto ammesso dal prestigioso quotidiano americano, potrebbero anche essere stati utilizzati per fare delle beneficenze. Secondo il cardinale Leandro Sandri, nominato da Ratzinger prefetto della Congregazione delle Chiese orientali, anche lui destinatario di un assegno da parte di McCarrick, le donazioni non avrebbero mai influenzato le decisioni della Santa Sede. Ma in generale, dalle parti del Vaticano, sono in pochi coloro che hanno voluto commentare la notizia riportata dal Washington Post.

L’inchiesta che coinvolge l’ex arcivescovo emerito di Washington è l’ennesimo capitolo di una serie di episodi poco trasparenti che riguardano la curia americana. Già l’Associated Press aveva realizzato una inchiesta sulle diocesi statunitensi costrette a sborsare milioni di dollari per risarcire le vittime di abusi sessuali. E sembrerebbe che altre inchieste siano in corso per accertare eventuali responsabilità da parte del porporato di Washington che, secondo alcuni attenti osservatori, non poteva non sapere dei movimenti di denaro e delle finalità degli stessi. Basti ricordare la vicenda del vescovo della Virginia, Michael Bransfield, che avrebbe utilizzato i dollari dei fedeli per fare doni ai suoi superiori. Il prezzo della colpa? Oppure quello del silenzio?

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