Sette notizie, curiosità e commenti sulla settimana

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  1. Politica. Il deputato della Lega Flavio di Mauro domanda di intervenire in Aula sull’ordine dei lavori e “chiede la mano” alla futura moglie mentre in aula si sta discutendo l’esame del decreto legge per la ricostruzione post terremoto. Oggi si scopre in realtà che il matrimonio tra i due fosse già programmato da tempo e dunque nessun “effetto sorpresa”, ma probabilmente solo voglia di esibizionismo. Quest’ultimo aspetto è in realtà del tutto secondario dato che stiamo parlando di un deputato che ha utilizzato uno scranno del Parlamento per scopi del tutto personali e di nessun interesse pubblico. Lo specchio di ciò che i cittadini oggi percepiscono riguardo alla politica che continua a fregarsene e produrre queste mini soap a Montecitorio. Forse ce lo siamo meritato.

 

  1. Scienza e salute. Potrebbe diventare una futura arma per combattere le malattie causate dalla degenerazione delle cellule nervose, come l’Alzheimer: il primo neurone artificiale in silicio risponde ai segnali del sistema nervoso e segna un passo in avanti verso la possibilità di riparare circuiti nervosi e ripristinare funzioni perdute. Descritto sulla rivista Nature Communications, è il frutto della ricerca coordinata da Alain Nogaret, del dipartimento di Fisica dell’università britannica di Bath, e condotta con l’università svizzera di Zurigo e quella neozelandese di Auckland. Anche due italiani nel team di lavoro, Elisa Donati e Giacomo Indiveri, entrambi dell’Università di Zurigo.

 

  1. Clima. L’Italia è la sesta regione al mondo per vittime da eventi climatici dal 1999. Negli ultimi due decenni, dal 1999 al 2018, l’Italia ha registrato 19.947 morti riconducibili agli eventi meteorologici estremi. I dati emergono dal Climate Risk Index di Germanwatch. Nel complesso, nel ventennio l’Italia risulta il ventiseiesimo Paese più colpito dagli eventi estremi. Guardando al 2018, invece, si piazza al 21/o posto.

 

  1. Curiosità. “La Franzoni non mi ha pagato”. Così il noto avvocato Carlo Taormina, tra i difensori di Annamaria Franzoni accusata e poi condannata a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele, avvia una contesa giudiziaria sulla famigerata villetta di Cogne. Taormina la vuole pignorare. Secondo il noto penalista la sua parcella, che ammonterebbe a 275mila euro, non sarebbe mai stata pagata. La sua ex cliente che ha scontato la pena e oggi è libera, si oppone alla richiesta, sulla quale si pronuncerà il tribunale di Aosta.

 

  1. Giustizia. Il mafioso che non parla non può essere punito. Il detenuto per un reato di mafia può essere “premiato” se collabora con la giustizia ma in caso contrario non può essere “punito” ulteriormente, negandogli i benefici riconosciuti a tutti. La presunzione di pericolosità resta ma non in modo assoluto perché può essere superata se il magistrato di sorveglianza acquisisce elementi tali da escludere che il detenuto abbia ancora collegamenti con l’associazione criminale. Lo ha stabilito la Consulta.

 

  1. Social media. «Io per 80mila euro manco mi alzo al mattino e mi pettino i capelli!». La frase pronunciata dall’influencer Chiara Biasi su Italia 1 durante uno scherzo organizzato dalle Iene ha avuto ripercussioni ed è stata oggetto di commenti sdegnati, accompagnati dalla rabbia e l’orgoglio di chi per guadagnare uno stipendio modesto si spacca la schiena ogni giorno. In un Paese sempre più in decrescita, con i giovani costretti a scappare per avere un’occasione e con i meno giovani tagliati fuori spietatamente dal mondo del lavoro, senza che la politica se ne occupi, è frustrante dover ascoltare certe uscite che hanno solo la capacità di provocare sdegno e amarezza. Tornare con i piedi per terra ed avere rispetto per gli altri non sarebbe male. Vogliamo degli influencer etici, se proprio devono esserci.

 

  1. Sport. Il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo, colpito alla schiena da un proiettile, la notte tra il 2 e il 3 febbraio scorso e per questo costretto su di una sedia a rotelle a causa di una lesione midollare, ha superato gli esami per la patente speciale e torna alla guida. “Ho imparato quanto vale la pena piangere, soffrire, sacrificarsi pur di raggiungere un risultato a cui teniamo. Perché la soddisfazione ripaga di tutta la fatica. Ho conosciuto l’abisso della disperazione, e ne sono venuto fuori, con il sorriso“. Questo il commento che ha postato su Instagram poco dopo aver ricevuto un’automobile con i comandi speciali in regalo da parte dei colleghi di suo padre, che si sono autotassati per fare questo regalo al giovane atleta. Bravi loro e un grande in bocca al lupo a Manuel affinchè possa al più presto tornare a camminare e vincere anche questa sfida. Un esempio di coraggio e forza per tutti noi.

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