“Shooting the mafia” il magistero artistico e civile di Letizia Battaglia in un docufilm di Kim Longinotto

Le immagini scioccanti e trasgressive di cadaveri scattate dalla fotoreporter Letizia Battaglia sono le protagoniste di questo documentario rivelatore. "Le immagini di Battaglia hanno fatto esplodere il mito insidioso e sentimentale che i mafiosi si sono sempre e solo uccisi a vicenda, lasciando intatti i civili" ... Sparando alla mafia. Fotografia: Letizia Battaglia
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Il titolo del docufilm di Kim Longinotto, dedicato alla fotografa Letizia Battaglia, allude già all’idea etica del documentare, del riprodurre la brutalità della realtà senza filtri, senza altre letture che non siano già quelle implicitamente suggerite dalle stesse immagini. E sono immagini terribili di morte, di cadaveri sconvolti dalla furia delle pallottole; ma sono anche testimonianze di coraggio e di resistenza civile, di poesia urbana e di bellezza, in una Palermo e in una Sicilia in cerca di riscatto. Letizia Battaglia, oggi 84 anni, di recente anche protagonista delle lucide e “ciniche incursioni” di Franco Maresco nelle contraddizioni grottesche della Palermo dei nostri giorni, ha raccontato – e continua a raccontare – con le sue immagini non solo la mafia e l’antimafia, concetti spesso sovrapponibili, ma soprattutto un mood di praticare il giornalismo per immagini che ha fatto scuola in tutto il mondo.
Il suo pantheon visivo ha contribuito a togliere al fenomeno mafioso quell’aura romantica che certa letteratura e tradizione orale avevano contribuito a diffondere. I morti ammazzati, siano essi uomini o donne o bambini, sono stati rappresentati nella loro forma più diretta, come in una sorta di teatro degli orrori in cui si mette in scena la morte nelle sue diverse sfumature e declinazioni. Il lavoro di questa grande cronista dei nostri tempi ha contribuito a far cadere molti tabù sulla mafia, sul terreno di coltura in cui si è sviluppata ed ha prosperato fino ad infiltrarsi in tutti i gangli vitali della società. “Shooting the mafia” racconta di una vita vissuta senza schemi: dalla fotografia di strada, per documentare i morti di mafia, all’impegno in politica. Le immagini alternano interviste e testimonianze d’archivio, nel raccontare la storia di una donna passionale, coraggiosa ed allo stesso tempo fuori da ogni schema conformista. Il progetto, che unisce qualità e innovazione, è anche il racconto di uno spaccato della storia del nostro Paese, tra gli anni ‘70 e ‘90, in cui è maturato il sogno di liberarsi dalle catene della mafia per ritrovare intatti i valori civili e culturali che erano obliterati dal giogo del male. Ma se è vero che non si possono stabilire in modo manicheo i confini tra bene e male, vi è sempre nell’arte di riprendere la realtà con la forza dell’oggettività, un sottile recinto che stabilisce dove alloggia il bene e prolifera il male. Nella testimonianza artistica e culturale di Letizia Battaglia non si può prescindere dall’obbligo della distinzione, dello scegliere da che parte si vuole stare, in questa recita dolorosa e terribile, anche se non priva di gioia, che il suo obiettivo ha immortalato.

 Shooting the Mafia viene rilasciato nel Regno Unito il 29 novembre.

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