Silvana Saguto condanna a otto anni e sei mesi di carcere

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Silvana Saguto ex presidente della sezione misure di Prevenzione del tribunale di Palermo è stata condannata. Otto anni e sei mesi di carcere a fronte di una richiesta  di 15 anni e 4 mesi avanzata dal  procuratore aggiunto Gabriele Paci e dei sostituti Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti. Accusata di aver gestito in modo clientelare, in cambio di favori e denaro, le nomine degli amministratori giudiziari dei patrimoni sequestrati e confiscati alla mafia, era stata già radiata dalla magistratura con una decisione del Csm.

Per l’ex giudice è caduto il reato associazione per delinquere, così come alcuni capi di imputazione sulla ipotesi di corruzione ma  dovrà anche risarcire mezzo milione di euro alla presidenza del Consiglio dei ministri che si è costituita parte civile. Emesso dunque  il primo verdetto su una delle inchieste più rilevanti degli ultimi anni.

Ad essere finiti sotto accusa non sono stati i provvedimenti di sequestro emessi dalla sezione Misure di prevenzione, ma la gestione dei beni sequestrati, che finivano sempre nelle mani degli stessi amministratori. E poi loro facevano altre nomine di favore, tra amici e parenti. Nessuno controllava. Anzi, le segnalazioni erano ormai diventato il vero fulcro del sistema Saguto.

Nel settembre 2015 l’inchiesta sulla gestione dei beni tolti alla mafia esplode in modo dirompente.  Gli inquirenti ricostruirono quello che essi stessi definirono un gigantesco cerchio magico fatto di favori, regali e prebende nell’amministrazione delle ricchezze sottratte ai boss.

Al centro dell’indagine ci sono gli affari della famiglia Saguto, ma non solo. Il registro degli indagati comprende un nome già noto, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il plurinominato amministratore giudiziario e l’ingegnere Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto e collaboratore dello stesso Cappellano Seminara. Tra il 2005 e il 2014 Caramma avrebbe ricevuto dall’avvocato 750 mila euro di compensi per varie consulenze.

Con la sentenza sono stati condannati l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara a 7 anni e 6 mesi; il professor Carmelo Provenzano a 6 anni e 10 mesi di reclusione, Roberto Nicola Santangelo a 6 anni, 2 mesi e 10 giorni di reclusione. Il marito del magistrato Saguto, Lorenzo Caramma, è stato condannato a 6 anni, 2 mesi e 10 giorni; Maria Ingrao 4 anni e 2 mesi, Calogera Manta 4 anni e 2 mesi; Rosolino Nasca 4 anni, l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo a 3 anni di reclusione, il professor Roberto Di Maria a 2 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione, Walter Virga a 1 anni e 10 di reclusione, Emanuele Caramanna a 6 mesi di reclusione. Sono stati assolti il giudice Lorenzo Chiaramonte e Aulo Gabriele Gigante.

 

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