Non si vedeva dai tempi di Galileo: dopo quasi 800 anni oggi 21 dicembre 2020, insieme al solstizio d’inverno Giove e Saturno si troveranno a meno di un decimo di grado di distanza, la prossima volta sarà al 15 marzo del 2080.
In Italia alle 11.02 (10:02 UTC – ora universale), il solstizio d’inverno è giorno più corto dell’anno, che segna l’inizio dell’inverno. A Roma, si registreranno 9 ore e 7 minuti di luce, a Milano 8 ore e 46 minuti, a Napoli per 9 ore e 14 minuti. Il Polo Nord è inclinato più lontano dal sole mentre la Terra continua la sua orbita, motivo per cui nell’emisfero settentrionale è inverno in questo periodo dell’anno. Nell’emisfero meridionale è esattamente la storia opposta: il Polo Sud punta verso il Sole (estate in Australia)
Quest’anno però arriverà insieme alla cosiddetta “Grande Congiunzione, che è il punto in cui i due pianeti sono più vicini l’uno all’altro nel cielo notturno visto dalla Terra, è un evento da non perdere” entrambi i pianeti appariranno all’interno di un unico campo visivo. Il momento ideale è 45 minuti dopo il tramonto dove ti trovi perché i pianeti affonderanno sotto l’orizzonte entro un paio d’ore.
Il fenomeno è spesso indicato anche come la “stella di Natale”. L’ultima volta che gli esseri umani sono stati in grado di vedere una Grande Congiunzione così vicina è stato nel 1226, ben prima che i telescopi fossero inventati. Vale la pena notare che, nonostante la loro apparente vicinanza (visti dalla Terra), Giove e Saturno sono in realtà distanti oltre 640 milioni di chilometri l’uno dall’altro.
Il solstizio d’inverno è stato celebrato nelle culture di tutto il mondo da migliaia di anni. Nei tempi antichi era conosciuto come Yule, ed era una celebrazione della luce e della rinascita del sole.”Yule” è ancora celebrato in Germania e in Scandinavia, ed è da qui che riceviamo molte delle nostre usanze natalizie, inclusi gli alberi di Natale e le ghirlande sulla porta d’ingresso.
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Luglio 13, 2023
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